Risorgere dal terremoto dell’Aquila con i libri
La casa editrice Textus, finalmente, torna a nuova vita.
Dopo il terremoto dell'Aquila del 2009 che l'ha coinvolta duramente, tra le vittime infatti figura Lucilla Muzi responsabile editoriale di Textus, la cui sede si trovava nel centro storico della città, la casa editrice ha deciso di non interrompere la sua attività, e anzi di scommettere sul futuro, in attesa di poter tornare nel capoluogo abruzzese. Textus ha avviato un'operazione di rinnovamento della programmazione editoriale, investendo in nuove collane di respiro nazionale e internazionale.
Per inaugurare questa ‘rinascita’ dalle macerie di una città devastata, Texuts ha voluto ripubblicare un testo importante del Novecento: “Cristo fra i muratori” di Pietro di Donato – 326 pagine, con la prefazione di Fausto Bertinotti - un romanzo che, pubblicato per la prima volta in America nel 1939, è uno dei primi grandi racconti sull’immigrazione della letteratura italo-americana e anche uno dei primi a parlare delle morti sul lavoro. Romanzo proletario scritto da un proletario, fu ispirato dalla morte del padre dello scrittore, un operaio edile, morto sul cantiere il Venerdì Santo del 1923.
Textus riparte con tre collane strettamente legate al presente e al mercato internazionale: nuovi autori, dunque, ma anche autori importanti e grandi classici stranieri mai tradotti, individuati dagli intellettuali direttori delle tre collane: “I romanzi della realtà”, diretta da Walter Siti, “Marakanda” diretta da Alberto Manguel e “Filosofia al presente”, diretta da Rocco Ronchi.

Textus riparte con tre collane strettamente legate al presente e al mercato internazionale: nuovi autori, dunque, ma anche autori importanti e grandi classici stranieri mai tradotti, individuati dagli intellettuali direttori delle tre collane: “I romanzi della realtà”, diretta da Walter Siti, “Marakanda” diretta da Alberto Manguel e “Filosofia al presente”, diretta da Rocco Ronchi.
Textus è stata fondata all’Aquila nel 1996. Nel 2003 è stata rilevata da Edoardo Caroccia, che ne è, tutt’oggi, il direttore.