Paola Rattazzi e Claudio Salvagno ed i loro Paesaggi interiori ed altri silenzi…
Riprende a partire dal 5 agosto con la mostra: “Paola Rattazzi e Claudio Salvagno. Paesaggi interiori ed altri silenzi…” l’attività culturale del Museo del Mobile dell’Alta Valle Varaita, un piccolo, quanto suggestivo spazio espositivo, ricavato all’interno di una tipica dimora alpina d’epoca, nella Frazione Castello di Pontechianale (m. 1603 s.l.m.) nell’alta valle Varaita.

Paola Rattazzi e Claudio Salvagno sono due artisti molto diversi, nella formazione, nella tecnica e nei materiali impiegati. Paola, si esprime con la pittura, ed i suoi paesaggi sono il risultato di un delicato impasto di colori e di sentimenti, indissolubilmente legati all'esistenza. Claudio, è un poeta, un poeta di un dialetto antico e originario o di una “lingua altra” come l’Occitano. Ma è anche artista, scultore, dalle forme anche più tormentate e aggressive, ogni qual volta prevale il suo istintivo desiderio di toccare, modellare la materia, come il legno o la pietra.
Al centro della loro attenzione, c’è un’intimistica visione della natura e del paesaggio, che assume forme ed aspetti suggeriti dall’intensità della tensione interiore, simbolica e spirituale, e dell’immaginario, che le elabora, le trasforma e le interpreta. Sono paesaggi reali o immaginari, luoghi e non luoghi, raccolti in impressioni che non cedono mai a tentazioni naturalistiche, ma riflettono emozioni ed esperienze comuni, un processo condiviso nel coglierne il senso, il riflesso, il respiro, l’attimo.

Un percorso emotivo, vissuto con gli occhi e con il cuore, per raccontare infinite storie di palpitanti primavere e di lunghi inverni, di luci e di ombre scure, di inquietudini e di umana solitudine, di gioie e di malinconie.
Paola Rattazzi e Claudio Salvagno, sono due artisti che manifestano, ancora intatto, il gusto della scoperta e di sapersi stupire, di provare meraviglia e, osservando i loro lavori, sembra che intendano dialogare anche con quel bambino che dovrebbe ancora sopravvivere in ognuno di noi. Scrisse Sigmund Freud: «Das Kind ist der Vater des Mannes». E cioè: Il bambino è il padre dell’uomo. Un concetto che al di là delle interpretazioni scientifiche più aderenti o intransigenti, potrebbe anche significare che non è sicuramente sbagliato provare ad ascoltare, talvolta, quel “padre”. Ascoltare quelle sensazioni che possono suggerire, anche agli adulti, di provare a “guardare” tutto ciò che ci circonda con occhi profondamente diversi.
MUSEO DEL MOBILE DELL’ALTA VALLE VARAITA
E DELLA TRADIZIONE CULTURALE ALPINA DI CASTELPONTE
Antica Strada Casteldelfino-Chianale
Frazione Castello, 53 - 12020 PONTECHIANALE (CN)
Aperto: dal 5 al 26 agosto
orari: dalle ore 15,30 alle ore 18,30
Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito - Catalogo in mostra
Info: Ufficio Turistico di Valle: (0175) 970.640
museodelmobile@tiscali.it
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