Un'intervista a ... DANILO MARTINIS

L’arte di Danilo Martinis è un esempio di bellezza e virtuosismo, con il suo linguaggio originale ed eclettico dà vita ad opere uniche e irripetibili in un’alchimia di contrasti, colori, linee sinuose sposate a rigorose geometrie.
Artista di altissimo profilo tecnico, creativo per eccellenza e in continua evoluzione, in lui è insito il bisogno di rinnovarsi, di ricercare e sperimentare nuove tecniche e nuovi linguaggi.
In ogni quadro Danilo Martinis supera se stesso, esigente e meticoloso per le sue complesse rappresentazioni si rifà scrupolosamente alla tradizione eseguendo l'opera interamente e rigorosamente a mano libera.
Il tuo è un progetto artistico che si è evoluto nel tempo, quale è il percorso che ti ha portato dall’action painting che ti ha coinvolto all’inizio della tua carriera al tuo stile attuale? 
Mi piace poter sperimentare tecniche ed espressioni artistiche sempre differenti, ho iniziato con l’ action painting per poter dar sfogo alle mie sensazioni con gesti istintivi e violenti. Ora sono in una fase riflessiva ed ho ritrovato il gusto di dipingere con i colori ad olio ma in futuro vorrei utilizzare altri materiali e realizzare nuovi progetti.
Cosa ti piacerebbe sperimentare in particolare?
Vorrei provare ad utilizzare delle lamiere per creare delle sculture fluttuanti, non posso anticipare altro.
Hai scelto di esprimerti attraverso il rigore e la precisione delle geometrie, ciò richiede sicuramente una notevole padronanza della tecnica ed un lavoro lungo e minuzioso; come procedi per realizzare un dipinto?
Inizio sempre dal disegno a matita, poi passo alla colorazione. Non utilizzo nastri adesivi o altri strumenti che mi potrebbero agevolare nella realizzazione delle parti geometriche, tutto il dipinto viene eseguito a mano libera, il rigore non è solo visivo, è anche mentale, fisico. Spesso, dopo aver finito un lavoro, ho bisogno di alcuni giorni di pausa per recuperare le energie.
Cosa intendi per rigore mentale e fisico?
Ho provato a realizzare un dipinto con all’interno circa mille tasselli sfumati uno ad uno da completare in meno di una settimana, ti posso assicurare che senza una ferrea disciplina avrei gettato il quadro dalla finestra dopo due giorni.
Ci sono alcuni tuoi mirabili lavori “optical” in cui soggetto e sfondo sono tutt’uno inseriti in uno spazio caratterizzato da dinamismo e contrasto, quale è la loro componente narrativa?
La serie “optical” nasce da uno studio approfondito sulla figura umana e l’universo. Le scelta di utilizzare il bianco e il nero non è casuale, è il concetto degli opposti, il movimento che fa alternare forze che si contrappongono ma si complementano, che si respingono ma si attraggono.
L’antica teoria dello Yin e dello Yang, la dualità alla base del cosmo, mettere in relazione i due opposti per riconoscere l’Uno.. ti riferisci a questo? 
Si, ma anche al taoismo che dedica la propria vita alla ricerca dell'armonia con la natura per poter raggiungere la completezza e l'unione con l'essenza dell'universo.
Come soggetto usi spesso corpi prevalentemente femminili “ incastonati” in geometrie perfette, da cosa è dettata questa scelta?
La scelta di utilizzare figure femminili è dettata non solo dalla sinuosità e la grazia delle loro forme, è anche un mio modo per esprimere la stima che provo nei loro confronti.
Affascinante e meritevole il tuo modo di omaggiare la donna, quali sono le doti che ne apprezzi in particolare? 
La donna rappresenta l’idea di vita, protezione e di maternità, ha un ruolo fondamentale nella società, deve tenere le redini della famiglia e del lavoro. Una fatica che richiede impegno, efficienza, senso del dovere.
Tu sei un noto e affermato designer, la tua carriera ha inizio in questo campo, come è maturata in te la necessità di passare alla pittura? 
E’ stato un passaggio del tutto naturale, ho sempre avuto la matita in mano, fin da piccolo. Poi a volte mi lascio trascinare dagli eventi ed ora mi ritrovo a dipingere per professione, in futuro potrei tornare a fare il designer, chissà…



Danilo Martinis nasce a Seregno (MI) nel 1976
Studia presso l’istituto artistico di Cabiate specializzandosi in disegno industriale e arredatore d’interni.
Disegna i primi prodotti per l’arredamento in giovane età, le sue creazioni sono all’interno di residenze prestigiose in tutto il mondo.
Inizia a dipingere negli anni 90 realizzando una serie di opere dallo stile materico utilizzando sassi e smalti, successivamente si dedica completamente alla ricerca di un nuovo genere figurativo dove arte e design traggono vicendevole ispirazione.
Espone a Dubai, Mosca, Mumbai e in diverse manifestazioni nazionali.
Attualmente è impegnato nella realizzazione di una mostra a Miami.




Intervista per ART OPEN SPACE
a cura di Cristina Polenta


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