UN'INTERVISTA A ... LAURA COPPA

Domani è il grande giorno.. alle 18 prende il via la settima edizione del collaudato AR[t]CEVIA Art Festival, la manifestazione made in Marche dedicata all'arte coeva che ogni anno vede protagonisti decine di artisti provenienti da tutto il mondo.
Un evento che coinvolge una pluralità di luoghi e persone in un'esperienza sensoriale totale.
Direttore artistico e curatore di AR[t]CEVIA Art Festival è Laura Coppa, che ci parla di questo progetto e delle interessanti novità che riguardano questa edizione.

Innanzitutto grazie per avermi concesso questa intervista in un periodo clou come questo che ti vede impegnata per l’AR[t]CEVIA International Art Festival; so che ti sono giunte molte candidature, sei soddisfatta del loro livello?
Grazie a te Cristina per l'opportunità! E, già che ci sono, esordirei anch'io con un “innanzitutto”: per dire “Innanzitutto scusami per l'enorme ritardo nel risponderti”.  In effetti però, hai centrato il problema. AR[t]CEVIA, come ho spesso detto, è una macchina molto complessa, come lo sono tutti i Festival d'Arte Contemporanea della medesima portata. La differenza sta nel fatto che AR[t]CEVIA è fatta da tanta forza concentrata in poche persone e da un budget che, se ti dicessi a quanto ammonta, rideresti. Non dico che si tratta di far miracoli, questo no, ma di certo sono quelle piccole magie che solo l'entusiasmo e la passione sono capaci di compiere.
Tornando alla tua domanda: le selezioni quest'anno sono state davvero durissime, soprattutto per me. Sono arrivate oltre 150 domande e, ad esclusione di alcune, tutte inerenti artisti di altissimo livello. È stata davvero, davvero dura, ed alcuni degli artisti non selezionati mi sono rimasti sul “groppone”. Spero comunque di avere altre occasioni per collaborare con alcuni di loro.
Quali sono i parametri su cui ti basi per la scelta degli artisti?
Bella domanda! Provo a rispondere tentando di essere il più chiara possibile.
Per prima cosa tengo in considerazione il fatto che AR[t]CEVIA è un Festival d'arte coeva e che quindi aspira a puntare i riflettori su quelle che sono le idee e le innovazioni che si compiono al momento, meglio ancora se in fase di sviluppo. D'altra parte è un laboratorio, quindi va da sé che molte cose non sono definitive, ma solo a un primo stadio. È ovvio poi che molto incide la mia formazione e la mia idea di arte coeva: come la percepisco trasformarsi, richiamare un passato e riadattarlo al proprio tempo, su quali forme e contenuti possano essere miglior specchio del proprio tempo. E poi... vabbé, c'è una pochino anche di stomaco e cuore, ma sempre filtrati dalla ragione. Cerco il “fuoco”, quelle opere che fanno proprio un concetto o, perché no, un “non concetto”, che lo esprimano urlando o che lo dicano sottovoce, ma che siano in grado di farsi sentire, indifferentemente dalla lingua che parla.
Cosa implica essere il direttore artistico e curatore di una manifestazione così articolata come AR[t]CEVIA?
Oh... beh... implica tanti oneri, notti insonni, corse ad ostacoli contro il tempo e contro la burocrazia, implica il dover sempre essere pronti ad ogni imprevisto e imparare a inventare ogni giorno qualcosa per sopperire la mancanza di fondi, implica due agende, due cellulari, tre pc e dimenticarsi comunque e sempre di un qualcosa. Ed io amo profondamente tutto questo!
Per questa settima edizione quante mostre ci sono in programma e quali novità ci attendono?
Per questa settima edizione c'è in programma una grande collettiva con oltre 150 opere fantabiliose e una sezione dedicata all'illustrazione. Come Special guests vi sono due appuntamenti dedicati al fumetto. Il primo (il 30 agosto) è la presentazione della graphic nouvel “Da una lapide” scritta e curata da due giovani ragazzi di Fabriano che sono Federica Giulietti e Lorenzo Ramadoro, oltre ai ben 20 diversi fumettisti coinvolti. L'altro è un appuntamento imperdibile con la Professoressa Maria Teresa Orsi, la più grande esperta italiana sulla letteratura giapponese, che sarà presente  il 6 settembre a discutere sulla rappresentazione della figura femminile nel manga degli ultimi 50.
Concedimi una divagazione su queste novità...
Da sempre considero l'illustrazione e il fumetto (che se vogliamo è un po' il passaggio obbligato dall'illustrazione infantile alla letto/scrittura) la prima forma d'arte con cui si viene a contatto e, in assoluto, la più nobile. Tanto più che, nella generazione di adulti di oggi, credo ci sia un gran bisogno di re-imparare (o forse imparare da ex novo, dopo il lungo torpore indotto da un ventennio di programmi televisivi che ci hanno disinsegnato il senso di cultura) qualunque forma di comunicazione artistica, e in particolar modo quella visiva, proprio a partire dai chiari codici dell'illustrazione. Credo ce ne sia bisogno. E poi rispondo anche alla domanda che forse qualcuno si sarà posto: “Quale legame c'è fra AR[t]CEVIA, e quindi la città che lo ospita, cioè Arcevia, con la letteratura giapponese?”. Beh, non nascondo l'orgoglio di svelare che il primo grande orientalista italiano, Antelmo Severini era nativo di Arcevia...
L'altra grande novità sono gli appuntamenti nei castelli di Arcevia con gli artisti che si sono impegnati a creare un'opera (pittorica, ma anche performances teatrali, video e componimenti musicali) lasciandosi ispirare dalle atmosfere del territorio e lavorando in loco. E la grande soddisfazione è quella di riuscire a risarcire, con il contributo dei Comitati dei vari Castelli, gli artisti con un piccolo rimborso spese. È poco, ma è un modo per spezzare questo circolo vizioso del mettere a disposizione la propria professionalità gratis. Consiglio a tutti di non perderne neanche uno: ne vale davvero la pena!
Ormai è questione di pochi giorni, domani si inaugura … tutto pronto per il grande evento?
Sì, domani... praticamente ora! E ogni volta, dire è tutto pronto è difficile, perché nel mentre mi poni questa domanda, il mio piccolo cervello parte con la revisione di tutti i file... diciamo che il grosso è fatto!
In realtà, la fase dall'allestimento è quella finale e anche pseudo-rilassante (ma non è certo una vacanza!) rispetto a tutto quello che c'è prima, nell'anima e cuore della fase organizzativa: gestire gli spazi e le opere, la grafica dei materiali, il concordare le date, reperire il materiale per il catalogo, la grafica, la stampa, comunicati e quant'altro. Quello è il periodo più duro. Il bello di questo momento è che in pratica metti un punto: o la va o la spacca! Poi il giorno dell'inaugurazione è sempre uno spasso. Primo perché ci ritrova, menti e cervelli tutti insieme e la città  sembra davvero risplendere di una luce diversa. Quest'anno poi, chiuderemo in bellezza nella bellissima cornice del Giardino Giacomo Leopardi – una vera e propria perla marchigiana – con le estemporanee Jazz di Arcevia Jazz Feast e le estemporanee pittoriche firmate AR[t]CEVIA. Vale la pena tutto quello che c'è prima, solo per vivere questi istanti di arte pura e... sacra!



Artcevia International Art Festival
Arcevia (AN)
Dal 2 agosto al 28 settembre il grande Festival di giorno e di notte

Inaugurazione sabato 2 agosto alle ore 18:00 presso la Casa del Parco di Arcevia.



Intervista per ART OPEN SPACE
a cura di Cristina Polenta