Catalogando: Paolo Tosti

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La sua ultima ricerca sull’archeologia urbana e industriale lo porta ad indagare sui siti urbani o
industriali dismessi, su una nuova estetica di luoghi abbandonati e scevri di una presenza umana ormai remota, assente, e di una funzionalità perduta. Luoghi silenti permeati di tracce di vita vissuta, memoria storica di un passato altrimenti destinato all’oblio.
“L’essere artista ritengo sia direttamente collegato alla propria curiosità, all’ estrema esigenza di relazionarsi sempre con il proprio pensiero, per cercare ingenuamente delle risposte ma praticamente per trovare spesso altre domande; penso sia questa la regola del “gioco perpetuo” del fare arte, il non arrivare mai da nessuna parte avendo però la gratificante sensazione di avere raggiunto sempre qualcosa. Quindi quello che produco mi soddisfa solitamente per un tempo molto limitato dopo la realizzazione, costringendomi sempre a rimettermi in gioco. Non penso che ci sia, per definizione, razionalità nel processo creativo, che per convenzione, può muoversi entro schemi strettamente individuali, ma attinge sempre da prospettive instabili e controsensi profondi. Razionale può invece essere come nel mio caso, l’aspetto esecutivo che mi piace fare corrispondere alla pulizia formale.” Paolo Tosti

Nato a Cingoli, comune del maceratese, nel ‘69, Paolo Tosti studia all’Istituto Statale d’Arte di Urbino diplomandosi in grafica pubblicitaria e fotografia, consegue poi il diploma di scultura all’ Accademia di Belle Arti di Urbino. E’ docente di discipline plastiche al Liceo Artistico di Fano (PU), dove vive e lavora. Nel 2014 partecipa a Marmomacc & The City con "Interno1/Interno2" installazione scultorea esposta in Piazza Bra davanti all'Arena Verona.