Personale di Gualtiero Redivo allo Spazio E di Milano
La mostra è costruita su un’idea intuitiva di “macchina” per portare la vita nell’arte, per stimolare il confronto riscoprendo il gusto delle domande e non vivere in un mondo costruito sulle risposte altrui.
Vincitore del Premio Il Segno 2014 e “Emilio Vedova” per l'opera astratta, Redivo allestisce la sua nuova personale per un confronto attraverso l’arte, certo che la ragione possa fornire gli strumenti per il superamento dell’attuale sistema economico-finanziario basato sull'azzardo morale e sull'irresponsabilità del capitale, sul debito che genera debito e sul denaro che produce denaro.
A questo sistema “mega-macchina sociale”, come lo avrebbe definito Lewis Mumford, che usa le persone come “componenti” e le trasforma in esuberi e distrugge l’ambiente per massimizzare, accumulare capitali e potere, l’artista contrappone la sua “macchina dei nodi” per riscoprire, condividere quei valori che riescono a parlare alle esigenze degli individui ed esprimere futuro.
Redivo ci presenta un percorso di lettura della mostra, non intuitivo e contemplativo, in quanto pone in relazione provocatoriamente le sue opere non simboliche con titoli modulati su argomenti etici.
Per l’artista questo accostamento, spregiudicato e apparentemente arbitrario, non circoscrive l’attenzione dell’osservatore solo su un aggregato di sensazioni ma è uno sprone per dare coscienza critica, consistenza e forma alla visione del contemporaneo.
Il linguaggio dell’occhio (emozione) contaminato dalle parole (cognizione) determina un’esperienza estetica in cui l’opera d’arte - unica e legittimata da informazioni vere - ostenta i suoi splendori ma, in quanto oggetto culturale, accenna anche alla storia e alle sue contraddizioni, si fa mondo.
La mostra sarà visitabile dal 25 al 31 luglio.
Zamenhof Art
www.zamenhofart.it
Vincitore del Premio Il Segno 2014 e “Emilio Vedova” per l'opera astratta, Redivo allestisce la sua nuova personale per un confronto attraverso l’arte, certo che la ragione possa fornire gli strumenti per il superamento dell’attuale sistema economico-finanziario basato sull'azzardo morale e sull'irresponsabilità del capitale, sul debito che genera debito e sul denaro che produce denaro.
A questo sistema “mega-macchina sociale”, come lo avrebbe definito Lewis Mumford, che usa le persone come “componenti” e le trasforma in esuberi e distrugge l’ambiente per massimizzare, accumulare capitali e potere, l’artista contrappone la sua “macchina dei nodi” per riscoprire, condividere quei valori che riescono a parlare alle esigenze degli individui ed esprimere futuro.
Redivo ci presenta un percorso di lettura della mostra, non intuitivo e contemplativo, in quanto pone in relazione provocatoriamente le sue opere non simboliche con titoli modulati su argomenti etici.
Per l’artista questo accostamento, spregiudicato e apparentemente arbitrario, non circoscrive l’attenzione dell’osservatore solo su un aggregato di sensazioni ma è uno sprone per dare coscienza critica, consistenza e forma alla visione del contemporaneo.
Il linguaggio dell’occhio (emozione) contaminato dalle parole (cognizione) determina un’esperienza estetica in cui l’opera d’arte - unica e legittimata da informazioni vere - ostenta i suoi splendori ma, in quanto oggetto culturale, accenna anche alla storia e alle sue contraddizioni, si fa mondo.
La mostra sarà visitabile dal 25 al 31 luglio.
Zamenhof Art
www.zamenhofart.it