Danneggiata un'opera al Premio Sulmona

Increscioso incidente per l’artista abruzzese Gianni Colangelo - alias MAD - tra i partecipanti al Premio Sulmona con la sua opera cinetica dal titolo L’Ultima Cena; un pannello che si trovava dietro la scultura è crollato e l’ha travolta, spezzandola in due. Si tratta di un evento fortuito, ma l’artista si dice rattristato e incredulo dal modo in cui è venuto a conoscenza dell’accaduto, difatti, afferma di
aver ricevuto una telefonata da un suo conoscente con cui lo avverte che la sua opera in esposizione al Polo Civico Museale di Santa Chiara è delimitata da sedie in quanto il pannello di legno e  cartongesso che si trovava alle sue spalle ha ceduto ed è caduto rovinosamente sulla scultura danneggiandola notevolmente.
Recatosi immediatamente sul posto, Gianni Colangelo, ha trovato la sua opera schiacciata sotto il peso del pannello e praticamente divisa in due parti, nonostante si trattasse di un'opera in ferro, quindi molto robusta e resistente. "Le cose potrebbero essere potute andare anche peggio - confida l'artista - perché i visitatori, abitualmente, sostano in quel punto per osservare l’opera, ma fortunatamente in quel momento non transitava nessuno."
MAD racconta di non ha ricevuto alcun avviso da parte degli organizzatori della mostra riguardo l’accaduto e di questo è molto amareggiato: “Non solo per partecipare ad un evento espositivo occorre autotassarsi della cifra di 100 euro, ma si vede, seppur accidentalmente, la propria opera distrutta. Certe cose non dovrebbero accadere in un premio importante come il Premio Sulmona o quantomeno sarebbe opportuno avvisare dell’accaduto in primis il diretto interessato. Questo è il rispetto che si ha dell’arte e della cultura...”
Oltre al danno l’artista deve subire anche la beffa, perché sembrerebbe che l’opera, del valore di circa 5000 euro, non sarà rimborsata, in quanto la mostra non è coperta da alcuna assicurazione e grazie alle liberatorie gli organizzatori declinano ogni responsabilità.
Visto come stanno le cose, è auspicabile che Gianni Colangelo riesca quantomeno a restaurare la sua scultura, anche perché, dopo tanti successi fuori dal proprio territorio, un ritorno in patria così, proprio non se lo merita.