Catalogando: MAD
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Riassembla oggetti di scarto, tutto ciò che è di ferro lui pazientemente lo recupera, lo ricicla e gli dà nuova vita sotto forma di sculture, Gianni Colangelo MAD con il suo estro riesce a nobilitare pezzi di metallo non più utilizzati e arrugginiti dal tempo, dove la ruggine si identifica con un istante già trascorso, con una vita già vissuta, acquistando il valore di memoria e testimonianza.
"Un giorno mi è stato regalato un albo illustrato dal titolo La Foresta di Latta di Helen Ward e Wayne Anderson. Quando lo lessi rimasi attonito perché sembrava raccontasse la mia storia. Il libro parla di un uomo che sognava di vivere in una foresta, ma la sua casa era circondata solo da immondizia e rottami. Un giorno però l’uomo riuscì a vedere oltre in quei rottami e cominciò a costruire con le proprie mani alberi, fiori, foglie e animali creando la sua foresta personale e innescando un meccanismo di cambiamento. Da allora infatti la foresta iniziò a popolarsi di uccelli e piante reali. Con questo voglio dire che è così che io vedo il mio mondo. Prendo lo scarto, ciò che è arrivato alla fine della sua vita e lo trasformo in qualcosa d’altro, in qualcosa di bello. Inoltre la mia ossessione di dare la vita alle mie opere inserendo parti meccaniche e robotiche per farle muovere autonomamente mi fa pensare al desiderio dell’uomo di “dare la vita”. Il contatto con la materia per me è fondamentale e ogni volta che ogni volta che la maneggio si crea una sorta di alchimia e quello che ne viene fuori è sempre una scoperta. Guardare la propria opera nascere dal nulla dà una carica vitale di cui non riesco a fare a meno. Sono certo che non potrei fare altro nella vita." MAD