Le "Trappole urbane" di Cristina Caimi al PwC di Milano

Incentrata sulle questioni dell’urbanizzazione e dell’inquinamento, la mostra, per contrasto con il tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, vuole sottolineare l’importanza e il valore degli aspetti legati alla salvaguardia dell’ambiente.
Cristina Caimi mette in scena un paesaggio urbano capace di rappresentare la vitalità nevrotica e caotica della città, in cui la folla è minacciata dal traffico torrenziale delle auto, fermata dai semafori rossi, intralciata da lavori in corso, soffocata dall’inquinamento acustico e atmosferico.
Cristina Caimi mette in scena un paesaggio urbano capace di rappresentare la vitalità nevrotica e caotica della città, in cui la folla è minacciata dal traffico torrenziale delle auto, fermata dai semafori rossi, intralciata da lavori in corso, soffocata dall’inquinamento acustico e atmosferico.
L’uomo, incapsulato in queste trappole quotidiane, sembra ormai accettare questo stato come il suo “habitat naturale”, ma appare disorientato e quasi rassegnato ad una quotidiana condizione di anonimato e marginalità. La contrapposizione tra individuo e spazio urbano è messa in risalto dalla differenza di stile pittorico con cui sono delineate le automobili e la segnaletica stradale, dipinte a tutto pieno, e le figure umane, disegnate solamente nei loro contorni e quindi svuotate di ogni concretezza pittorica. Le tele finiscono così per evidenziare lo straniamento dell’uomo nella realtà contemporanea e lo spaesamento dei luoghi di passaggio.
Attraverso questo ciclo di opere Cristina Caimi esprime un malessere, non solo personale, nei confronti di una società nella quale è difficile riconoscersi e dalla quale ci si sente oppressi. Talvolta però si riesce a scorgere nel quadro qualche indizio di una ritrovata leggerezza, che appartiene a chi ha raggiunto una saggia consapevolezza e accetta il mondo così come viene, nella convinzione che l’uomo sia migliore di ciò che sta esprimendo oggi.
Attraverso questo ciclo di opere Cristina Caimi esprime un malessere, non solo personale, nei confronti di una società nella quale è difficile riconoscersi e dalla quale ci si sente oppressi. Talvolta però si riesce a scorgere nel quadro qualche indizio di una ritrovata leggerezza, che appartiene a chi ha raggiunto una saggia consapevolezza e accetta il mondo così come viene, nella convinzione che l’uomo sia migliore di ciò che sta esprimendo oggi.
Spazio Espositivo PwC
Via Monte Rosa 91