UN'INTERVISTA A... JASMINA ROJC
I sogni di bambina che divengono realtà, un'amore sconfinato per l'arte, per la natura e per la propria terra, rappresentano "i fondamentali" della vita di Jasmina Rojc. Artisticamente predilige esprimersi attraverso la pittura, passione che coltiva da sempre e per la quale si è trasferita in Italia per perfezionarsi all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Jasmina Rojc ci affascina con le sue tele colorate, ricche di velature e di linee in movimento a cui riesce a dare un senso di profondità tale che ti sembra di entrare all'interno della tela, di addentrarti in quel suo mondo variopinto; ecco che ogni quadro diventa un viaggio, un'esperienza, una testimonianza di vita vissuta, una traccia tangibile del suo modo di essere e del suo modo di sentire.
Non sei la prima artista slovena che ho avuto modo di conoscere, che dopo aver completato gli studi artistici nel proprio Paese sceglie di specializzarsi in Italia all’Accademia di Venezia, quale è il motivo?
Tutto inizia da ragazzina, a 13 anni fantasticavo di vivere e dipingere i campi fioriti intorno a Venezia, in fondo basta avere un gran desiderio di imparare molte cose nuove e poi tutto il resto arriva da sé, l’importante è seguire il proprio istinto e le proprie aspirazioni e fare le cose che ti piacciono.
Sin da allora sentivo che la città lagunare rappresentava una parte di me e con il tempo questo si è dimostrato vero ed oggi, infatti, sono qui. A Venezia sono arrivata anche perchè ho saputo che esiste una buona Accademia di Belle Arti, questa città così antica e così tanto rappresentata nel tempo da tanti eccellenti artisti mi affascinava, volevo assolutamente studiare pittura in questo luogo meraviglioso. Venezia mi piace perchè mi lasca una grande libertà creativa.
Era ed è ancora una delle principale città nel mondo per lo sviluppo dell’arte, è piena di contraddizioni affascinanti e per quello mi sorprende sempre, anche quando credo di conoscerla già abbastanza. Il suo aspetto la rende unica, è una città “di carattere”, ma è anche fragile e molto sensibile, fragile perche vive una grande confusione di identità e di tempo.
Sei un’artista completa che si esprime attraverso la pittura, la scultura, il disegno, l’installazione e sei anche scrittrice, ma rimani particolarmente legata alla pittura; cosa ami così tanto di questa disciplina? Cosa ti dà in più rispetto alle altre?
Jasmina Rojc ci affascina con le sue tele colorate, ricche di velature e di linee in movimento a cui riesce a dare un senso di profondità tale che ti sembra di entrare all'interno della tela, di addentrarti in quel suo mondo variopinto; ecco che ogni quadro diventa un viaggio, un'esperienza, una testimonianza di vita vissuta, una traccia tangibile del suo modo di essere e del suo modo di sentire.

Sin da allora sentivo che la città lagunare rappresentava una parte di me e con il tempo questo si è dimostrato vero ed oggi, infatti, sono qui. A Venezia sono arrivata anche perchè ho saputo che esiste una buona Accademia di Belle Arti, questa città così antica e così tanto rappresentata nel tempo da tanti eccellenti artisti mi affascinava, volevo assolutamente studiare pittura in questo luogo meraviglioso. Venezia mi piace perchè mi lasca una grande libertà creativa.
Era ed è ancora una delle principale città nel mondo per lo sviluppo dell’arte, è piena di contraddizioni affascinanti e per quello mi sorprende sempre, anche quando credo di conoscerla già abbastanza. Il suo aspetto la rende unica, è una città “di carattere”, ma è anche fragile e molto sensibile, fragile perche vive una grande confusione di identità e di tempo.
Sei un’artista completa che si esprime attraverso la pittura, la scultura, il disegno, l’installazione e sei anche scrittrice, ma rimani particolarmente legata alla pittura; cosa ami così tanto di questa disciplina? Cosa ti dà in più rispetto alle altre?
La pittura è il mio punto di partenza, la base essenziale per la mia arte. Il limite bidimensionale della tela appaga abbastanza le mie aspettative, in più sono legata ai colori ad olio perchè mi permettono le migliori possibilità espressive, questa tecnica pittorica lascia creare finissime velature trasparenti e permette di ottenere effetti di luce e di profondità.
Nei tuoi quadri unisci tradizione e ricerca; mi illustri il tuo progetto?
Il mio progetto è un' esplicitazione di un modo d'essere e di pensare. Fondo tradizionale, contemporaneo, storia vecchia e storia nuova a modo mio. A me interessa me il confronto tra la memoria del passato e la cultura contemporanea, creo lavori dettati dall’idea del controllo e dall’idea di spontaneità, la mia arte si basa sempre sulla ricerca e soprattutto sull’osservazione.
Come ha inizio un tuo quadro?
Tecnicamente il procedimento parte dai bozzetti a matita, dopo seguono gli schizzi con acquarello, una volta finito questo mi preparo per la fase pittorica vera e propria, per cui costruisco il telaio, monto la tela ed eseguo l’imprimitura. Solo dopo aver ultimato tutto questo lavoro preparatorio, finalmente, comincia la parte creativa!
Tema principale delle tue opere è il paesaggio, fonte di ispirazione sono i tuoi viaggi in Europa e in Asia. Come mai hai scelto di esprimerti attraverso questo tipo di soggetto? Come concretizzi l’idea, l’ispirazione?
Il paesaggio è il mio tema principale, rappresenta un viaggio e il simbolo della vita. È un luogo dove non ti trovi sempre al sicuro però è un luogo dove ti senti vivo. Dentro al paesaggio inserisco le diverse forme, le linee, e ognuna di esse con il proprio ritmo e il colore. I miei dipinti sono strettamente legati alla mia città natale e alla città lagunare, costantemente si intrecciano.
Sono nata nella terra del vento, Vipavska dolina, da sempre mi affascina la sua natura incontaminata che è fondamentale fonte di ispirazione per i miei quadri, il paesaggio sloveno e il suo popolo fanno parte di me come della mia sensibilità artistica. L’ispirazione la prendo da tutto quello che vedo, spesso nelle cose o nel momenti molto semplici e quotidiani, di solito le idee migliori emergono da situazioni casuali e accidentali che prendono forma all’improvviso.
Un altro tema a cui sei particolarmente attenta è molto attuale, l’ambiente e i cambiamenti climatici, l’evolversi del clima e le relative conseguenze sul nostro pianeta ed in particolare sulle stagioni. Me ne parli?
Nel mio lavoro do forza al tema delle quattro stagioni e ai loro mutamenti climatici, perché rappresenta per me il lato dinamico del paesaggio e della vibrazione del colore. Ogni stagione ha le sue caratteristiche artistiche che cambiano con i toni degli colori, i dettagli, le composizioni, le vibrazioni delle linee, le velature... ogni stagione ha una sua specifica sensibilità ed è questa che a me interessa, che voglio cogliere.
Le linee rappresentano la velocità del movimento che caratterizza il tempo moderno, mi piace creare le linee libere, spontanee... forme che immaginano sentimenti e non oggetti fisici. Mi interessano i diversi colori e come si amalgamo, quale sfumatura ne nasce. Tante volte nei miei lavori sono rappresentati spesso movimenti circolari, che simboleggiano la rotazione della Terra e l’alternarsi delle stagioni.
Il tema degli cambiamenti climatici è fondamentale perche è globale, coinvolge ognuno di noi al di là della propria estrazione sociale, è per questo che merita l’attenzione e la piena partecipazione di tutta la società.
Hai approfondito l’argomento delle stagioni anche nella musica, classica e contemporanea; in che modo e in quale misura la tua pittura ne è contaminata?La mia pittura è da sempre in stretto contatto con la musica, si intrecciano l’una con l’altra creando una perfetta sinergia, quando parlo di musica o ascolto un brano, per me è difficile non immaginare un quadro.
A mio avviso nella musica così come nella pittura ognuno di noi può ritrovare un proprio sentimento, un pensiero, una verità, una passione. Traggo ispirazione dalla musica classica veneziana di Antonio Vivaldi e quella contemporanea di Brian Eno. Spesso i loro brani si collegano alle quattro stagioni. La musica di Vivaldi mi interessa particolarmente perchè questo compositore ha dato vita ad una originale struttura formale e ritmica, caratterizzata da contrasti armonici, inventando temi e melodie inconsuete, amo i suoi movimenti veloci in varie tonalità di carattere tematico libero e i suoi movimenti lenti. E’ proprio la musica di Vivaldi che mi aiuta dare colore e sostanza ai miei quadri, attraverso sue melodie cerco le differenze e somiglianze tra il colore e il suono, tra la trasgressione della melodia e la trasgressione dell’immagine.
Intervista esclusiva di ART OPEN SPACE, pubblicata nel catalogo della mostra personale di Jasmina Rojc ESSERE E SENTIRE - Rassegna d'Arte 2015 di ART OPEN SPACE, a cura di Cristina Polenta
Nei tuoi quadri unisci tradizione e ricerca; mi illustri il tuo progetto?
Il mio progetto è un' esplicitazione di un modo d'essere e di pensare. Fondo tradizionale, contemporaneo, storia vecchia e storia nuova a modo mio. A me interessa me il confronto tra la memoria del passato e la cultura contemporanea, creo lavori dettati dall’idea del controllo e dall’idea di spontaneità, la mia arte si basa sempre sulla ricerca e soprattutto sull’osservazione.
Come ha inizio un tuo quadro?
Tecnicamente il procedimento parte dai bozzetti a matita, dopo seguono gli schizzi con acquarello, una volta finito questo mi preparo per la fase pittorica vera e propria, per cui costruisco il telaio, monto la tela ed eseguo l’imprimitura. Solo dopo aver ultimato tutto questo lavoro preparatorio, finalmente, comincia la parte creativa!
Tema principale delle tue opere è il paesaggio, fonte di ispirazione sono i tuoi viaggi in Europa e in Asia. Come mai hai scelto di esprimerti attraverso questo tipo di soggetto? Come concretizzi l’idea, l’ispirazione?
Il paesaggio è il mio tema principale, rappresenta un viaggio e il simbolo della vita. È un luogo dove non ti trovi sempre al sicuro però è un luogo dove ti senti vivo. Dentro al paesaggio inserisco le diverse forme, le linee, e ognuna di esse con il proprio ritmo e il colore. I miei dipinti sono strettamente legati alla mia città natale e alla città lagunare, costantemente si intrecciano.
Sono nata nella terra del vento, Vipavska dolina, da sempre mi affascina la sua natura incontaminata che è fondamentale fonte di ispirazione per i miei quadri, il paesaggio sloveno e il suo popolo fanno parte di me come della mia sensibilità artistica. L’ispirazione la prendo da tutto quello che vedo, spesso nelle cose o nel momenti molto semplici e quotidiani, di solito le idee migliori emergono da situazioni casuali e accidentali che prendono forma all’improvviso.
Un altro tema a cui sei particolarmente attenta è molto attuale, l’ambiente e i cambiamenti climatici, l’evolversi del clima e le relative conseguenze sul nostro pianeta ed in particolare sulle stagioni. Me ne parli?
Nel mio lavoro do forza al tema delle quattro stagioni e ai loro mutamenti climatici, perché rappresenta per me il lato dinamico del paesaggio e della vibrazione del colore. Ogni stagione ha le sue caratteristiche artistiche che cambiano con i toni degli colori, i dettagli, le composizioni, le vibrazioni delle linee, le velature... ogni stagione ha una sua specifica sensibilità ed è questa che a me interessa, che voglio cogliere.
Le linee rappresentano la velocità del movimento che caratterizza il tempo moderno, mi piace creare le linee libere, spontanee... forme che immaginano sentimenti e non oggetti fisici. Mi interessano i diversi colori e come si amalgamo, quale sfumatura ne nasce. Tante volte nei miei lavori sono rappresentati spesso movimenti circolari, che simboleggiano la rotazione della Terra e l’alternarsi delle stagioni.
Il tema degli cambiamenti climatici è fondamentale perche è globale, coinvolge ognuno di noi al di là della propria estrazione sociale, è per questo che merita l’attenzione e la piena partecipazione di tutta la società.
Hai approfondito l’argomento delle stagioni anche nella musica, classica e contemporanea; in che modo e in quale misura la tua pittura ne è contaminata?La mia pittura è da sempre in stretto contatto con la musica, si intrecciano l’una con l’altra creando una perfetta sinergia, quando parlo di musica o ascolto un brano, per me è difficile non immaginare un quadro.
A mio avviso nella musica così come nella pittura ognuno di noi può ritrovare un proprio sentimento, un pensiero, una verità, una passione. Traggo ispirazione dalla musica classica veneziana di Antonio Vivaldi e quella contemporanea di Brian Eno. Spesso i loro brani si collegano alle quattro stagioni. La musica di Vivaldi mi interessa particolarmente perchè questo compositore ha dato vita ad una originale struttura formale e ritmica, caratterizzata da contrasti armonici, inventando temi e melodie inconsuete, amo i suoi movimenti veloci in varie tonalità di carattere tematico libero e i suoi movimenti lenti. E’ proprio la musica di Vivaldi che mi aiuta dare colore e sostanza ai miei quadri, attraverso sue melodie cerco le differenze e somiglianze tra il colore e il suono, tra la trasgressione della melodia e la trasgressione dell’immagine.