Art Open Space gallery: ERIKA BONATO
La seconda personale della Rassegna d'Arte di Art Open Space, è dedicata ad Erika Bonato, artista poliedrica e completa che si esprime attraverso la pittura, l'installazione, performance, video e anche fotografia.
Erika Bonato ama sperimentare, la sua è una continua ricerca, le sue opere sono frutto di intuizione e istinto, interpretazioni del significato più profondo della vita, una lettura del complesso e a volte tormentato equilibrio tra razionalità e sentimento.
Lo spirito dell'arte mi pervade ogni giorno anima e corpo, come una sorta di malattia; sempre in continua ricerca di possibili strade, non esito mettermi alla prova senza pormi limiti, per oltrepassarli e andare oltre.
Biografia essenziale
Erika Bonato è un’artista eclettica e performer, nasce a Verona nel 1977 ed ora vive e lavora a Reggio Emilia.
Nel corso della sua carriera ha esposto in mostre personali e collettive e ha realizzato performance artistiche sia in Italia che all’estero, facendosi notare attraverso la sua originalità espressiva. La sua ricerca nasce da un lungo percorso di sperimentazione, iniziato con gli studi artistici a Verona, avendo manifestato da subito la sua naturale inclinazione verso l’arte, prosegue con approcci collaterali al mondo della moda, e la conduce infine alla sua scelta definitiva, quella di dedicarsi completamente alla carriera artistica. Passa indifferentemente dalla pittura alle installazioni ai video e alle performance, ma la sua maggiore ricerca si concentra sulla materia. Cemento, resina, carta, metallo, e vernici, attraverso cui definisce le caratteristiche e l’espressività che ormai la identificano e che l’hanno resa nota alla critica e al pubblico.
Attraverso una plasticità figurativa avvolta da tramature monocromatiche, l'artista crea una fusione tra scultura e pittura, ricca di contrasti tra forma, luce ed ombra, dove materie diverse si fondono ed escono dai supporti ma allo stesso tempo ne diventano parte integrante. Una simbiosi tra corpi e superfici che rimanda ad una rappresentazione surreale, dove figure umane e luoghi appaiono sospesi tra natura e sogno.
Erika Bonato ama sperimentare, la sua è una continua ricerca, le sue opere sono frutto di intuizione e istinto, interpretazioni del significato più profondo della vita, una lettura del complesso e a volte tormentato equilibrio tra razionalità e sentimento.
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ALTROVE |
Lo spirito dell'arte mi pervade ogni giorno anima e corpo, come una sorta di malattia; sempre in continua ricerca di possibili strade, non esito mettermi alla prova senza pormi limiti, per oltrepassarli e andare oltre.
ANTITESI (dittico)
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IPSUM |
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... in fondo ho sempre saputo dentro di me quale era la mia
strada e non ho fatto che seguirla. |
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SOFFIO DI VITA |
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L’Arte e’ “materia dello Spirito”che descrive emozioni interiori come poesia silenziosa.
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GENUS
...non cerco mai l'ispirazione per creare, ma aspetto che siano
le idee stesse a trovare me, mi lascio trasportare dall'intuizione e
dall'istinto per dare voce all'interiorità più vera.
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INCONSCIO RAZIONALE |
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PENSIERO |
Biografia essenziale
Erika Bonato è un’artista eclettica e performer, nasce a Verona nel 1977 ed ora vive e lavora a Reggio Emilia.
Nel corso della sua carriera ha esposto in mostre personali e collettive e ha realizzato performance artistiche sia in Italia che all’estero, facendosi notare attraverso la sua originalità espressiva. La sua ricerca nasce da un lungo percorso di sperimentazione, iniziato con gli studi artistici a Verona, avendo manifestato da subito la sua naturale inclinazione verso l’arte, prosegue con approcci collaterali al mondo della moda, e la conduce infine alla sua scelta definitiva, quella di dedicarsi completamente alla carriera artistica. Passa indifferentemente dalla pittura alle installazioni ai video e alle performance, ma la sua maggiore ricerca si concentra sulla materia. Cemento, resina, carta, metallo, e vernici, attraverso cui definisce le caratteristiche e l’espressività che ormai la identificano e che l’hanno resa nota alla critica e al pubblico.
Attraverso una plasticità figurativa avvolta da tramature monocromatiche, l'artista crea una fusione tra scultura e pittura, ricca di contrasti tra forma, luce ed ombra, dove materie diverse si fondono ed escono dai supporti ma allo stesso tempo ne diventano parte integrante. Una simbiosi tra corpi e superfici che rimanda ad una rappresentazione surreale, dove figure umane e luoghi appaiono sospesi tra natura e sogno.