L'artista si racconta: SIMONE ANTICAGLIA

Simone Anticaglia, artista umbro, classe 1973, le cui sue tele sono un'affascinante alchimia di forme, luci e colori. Autodidatta, si approccia alla pittura intorno ai trent'anni, affascinato dalle opere cubiste ed espressioniste del '900 e successivamente dall'arte informale.
I suoi lavori prendono spunto dalla realtà o sono semplicemente espressione di emozioni personali che concretizza sulla tela, sintetizzate in modo emblematico con un suo stile ben preciso e riconoscibile.


Trovo una certa difficoltà a riconoscermi come Artista o definirmi tale, per una serie di motivi.
Il primo, per esempio, è che non ho una preparazione accademica e tanto meno un bagaglio di esperienza tale da permettermi di "sanare" questa carenza che sento di avere.
Inoltre, in generale, non amo le definizioni, in particolare se vengono usate per "ghettizzare" comportamenti o sottolineare inclinazioni umane "diverse", e qui mi fermo altrimenti rischio di allontanarmi dall'argomento.
Da non dimenticare poi che nell’immaginario collettivo, purtroppo, l'essere un Artista viene fin troppo spesso associato ad una persona che investe il suo tempo in un mero svago o ad una passione che non può essere al contempo professione, ed invece, io, come tanti altri, lavoro parecchio per raggiungere risultati dignitosi ed impiego anche molto tempo per migliorarmi sia tecnicamente che a livello espressivo.
E’ pur vero che ad oggi in Italia è già complicato concretizzare la propria preparazione professionale, immaginiamo quanto possa esserlo cercare di vivere grazie alle proprie vocazioni artistiche. Per questo è necessario scendere sempre più spesso a compromessi, indispensabili alla propria sopravvivenza.
Anch'io cerco di sostenermi economicamente con i miei lavori ma nel contempo mi adatto a forme di guadagno alternative perché necessarie. 
Da autodidatta, da qualche anno mi dedico quotidianamente alla pittura e ad altri lavori artigianali, con particolare attenzione al riciclo creativo.
Amo tutto quello che nasce improvvisato dal nulla o da un'idea che si concretizza, ma amo soprattutto  sentirmi parte integrante di ciò che realizzo e riconoscermi in quello che ho creato.
E' principalmente questo mio bisogno di riscoperta di me stesso che spinge a proseguire e a credere ogni giorno di più nella mia ricerca artistica,  oltre a qualsiasi altro riconoscimento pubblico o quant'altro, perchè "mi sento da sempre la persona umana che sono nell'Artista a cui aspiro". 



Negli ultimi anni, dipingere, per me è diventata un'esigenza a cui non riesco a rinunciare perchè mi sembra sempre di trascurarmi quando non riesco a trovare il tempo per farlo.
Tutti i miei lavori prendono vita da immagini interiori o concretamente esistenti che oltre a catturare la mia attenzione riescono a provocarmi uno stato di meraviglia o di tensione emotiva che a mio modo tento di "ri-produrre" sulla tela di cotone o in qualsiasi altro supporto che mi aiuti a garantire una resa efficace di ciò che ho visto o immaginato, non nel dettaglio ma sintetizzandone soprattutto colori e forme in maniera sincera ed autentica. Fino ad ora come tecnica pittorica utilizzo l'acrilico su tela o mista con carboncini, pastelli ad olio e raramente  paste materiche, ma sto cercando il modo di avvicinarmi anche all'olio su tela. 
Raramente realizzo bozzetti prima di passare al dipinto vero e proprio perché durante questo "viaggio espressivo" amo sentirmi libero di sorprendermi dei cambiamenti in corso d'opera, tanto è vero che spesso il mio obiettivo iniziale si traduce in una diversa visione e concretizzazione del lavoro che risulta a fine percorso  molto più vicina a me stesso rispetto al progetto di partenza.
Ho preso consapevolezza che, in questo modo, tutto quello che volevo comunicare all'inizio si palesa più limpido e credibile e, soprattutto, chi osserva un lavoro che origina da tale processo intimo riconosce quanto esso sia vero e lo apprezza profondamente. Quando dipingo sperimento una libertà che nella vita non ho, o che non riesco a vivere pienamente. Nella pittura spesso rischio e mi sorprendo con gioia, mentre nella realtà quotidiana mi trattengo tentando di sopravvivere alle soffocanti regole comuni che ci omologano e ci fanno coltivare inconsapevolmente le nostre paure.

Nel 2015 ho iniziato a dipingere in maniera più continuativa, ma saltuariamente lo facevo già da circa dieci anni. Sono sempre stato appassionato di Arte e Artigianato, locale e non, ma diventare protagonista in questo ambito, piuttosto che solo un semplice estimatore, fino al 2005 non lo avevo neppure immaginato.
Quell'anno rappresentò per me l'inizio di un travaglio interiore fatto di conflitti e brevi momenti di riconciliazione con me stesso. Si aggiunse poi un lungo periodo di cambiamenti personali necessari per riconoscermi nella persona che sarei voluto diventare, e che tutt'ora sto cercando di essere; ho
trascorso molti anni alla scoperta di me stesso, delle mie peculiarità sia umane che artistiche.
In maniera spontanea mi sono unito alla pittura perché mi aiutasse, insieme alla lettura, a far venire alla luce quello che non conoscevo di me o quello che di me, per timore, avevo evitato di riconoscere riponendolo in un cassetto chiuso a chiave. Oggi tutto questo è parte discriminante di tutta la mia ricerca artistica.  

Innanzi tutto mi auguro che i migliori ricordi saranno quelli futuri, potrei dire tuttavia che come riconoscimento pubblico, per ora, il miglior ricordo sia legato al 3° posto in classifica durante la mia prima partecipazione ad una Biennale Nazionale, non solo per il premio in sé ma piuttosto per le emozioni che ho vissuto prima e durante la cerimonia di premiazione e che da tempo desideravo provare.
Aggiungerei, e non in secondo luogo per importanza, che i ricordi più belli sono legati anche a tutte le volte che collezionisti o privati che apprezzano o acquistano i miei lavori riescono ad entrare così in empatia con il mio vissuto, appropriandosi di quella emozione espressa sulla tela, tanto da lasciarsi andare alla commozione.
Vale sempre la pena lavorare a lungo ed intensamente se oltre a te stesso riesci a gratificare e a suggestionare l'anima di altre persone. 
A mio avviso questo è lo scopo intrinseco all'Arte, il donare bellezza, l'evocare ricordi e il condividere emozioni.


Cosa è l'ARTE per me?
Questa è una di quelle domande a cui è difficile dare una risposta in maniera sintetica. 
Potrei dire che penso ai grandi maestri e alle loro magnifiche opere, o al fatto che attraverso Essa ho potuto vivere situazioni indimenticabili come conoscere persone con cui condividere esperienze significative. L'Arte inoltre mi ha permesso di conoscermi più in profondità e di confrontarmi con sentimenti che mai avrei pensato di provare . 
Penso all'Arte come traduzione estetica dell'animo umano, per cui unica ed irripetibile in ogni sua espressione e soprattutto come specchio della società in cui essa vive attraverso la lettura personale delle esperienze intime degli artisti. 
Essa assume spesso il ruolo di foto "Istantanea" sul territorio in cui viviamo e per questo può diventare una preziosa e sostanziosa memoria antropologica collettiva.
Considero l'Arte sempre Contemporanea, nei suoi diversi linguaggi e nella sconfinata quantità di messaggi che riesce a trasmettere.

Un sogno nel cassetto? Senza dubbio riuscire a vivere di quello che faccio in ambito artistico.
Vorrei aprire un mio studio per poter lavorare adeguatamente, sia come spazi che come materiali a disposizione. Inoltre, perché no, mi piacerebbe anche aprire una galleria nella mia città dove poter ospitare altri Artisti talentuosi.
Se uno può sognare lo fa in grande no? In realtà mi accontenterei di molto meno, mi basterebbe continuare ad amare quello che faccio e vivere umilmente ma dignitosamente.

I miei prossimi impegni prevedono a fine Gennaio 2018 l'inaugurazione di una personale condivisa con altri due Artisti nazionali alla Galleria Furio del Furia a Foiano della Chiana per la durata di tutto il periodo del noto Carnevale.
Per questa primavera inoltre è in fase di sviluppo un progetto in collaborazione con quattro Artisti toscani a cura di un Artista e docente di storia dell'Arte umbro per la realizzazione di un evento presso l'Auditorium di Santa Chiara a Sansepolcro, in provincia di Arezzo.
Per il resto ho alcuni inviti a mostre personali in locali siti in centri storici di borghi caratteristici umbri, nell’intento di farmi conoscere di più nel mio territorio, tuttavia non mi negherò la possibilità di partecipare a Premi artistici nazionali o internazionali e a Mostre Collettive interessanti.
Inizierò poi una nuova ricerca artistica personale a cui tengo molto e che fino ad ora è stato solo un progetto tenuto nel cassetto ma che darà voce a un nuovo ciclo di dipinti a sfondo ancora più intimo e maturo.

Intervista esclusiva di ART OPEN SPACE, pubblicata a gennaio 2018 sul blog e nel catalogo in occasione della mostra personale di Simone Anticaglia - Rassegna d'Arte 2018 di ART OPEN SPACE.