L'artista si racconta: SILVIA BACCI
Finalista al contest My Mono 2018 di Art Open Space è l'artista Silvia Bacci, nata a Jesi nel '79 e trapiantata a Spoleto dove vive e lavora.
Le sue opere, rigorosamente realizzate a matita su carta, sono spettacolari, sia per la precisione del tratto che per l'intensità espressiva.
Ha partecipato con successo a varie mostre e concorsi. Nel 2018 vincitrice del Premio Marchionni per la sezione grafica e del concorso Il piacere dell'Arte, sezione realismo.
Completato gli studi artistici, mi sono trasferita a Spoleto nel 2004, dove tutt’ora lavoro come decoratrice di mobili, come artigiana. E per qualcuno anche le mie opere risultano “artigianato” quando esclamano che “Sono tutta tecnica”!. Per ora cerco di conciliare la famiglia, il lavoro e la mia passione del ritrarre, entrando in punta di piedi nel mondo dell’arte, partecipando a mostre e concorsi e di tanto in tanto realizzando qualche workshop. Quando partecipo a questi eventi, amo vedere la meraviglia negli occhi di chi osserva e la passione di chi fa arte.
Le mie opere nascono da un’immagine fotografica, mia o di un eccellente fotografo, che in quel momento mi colpisce perché rappresenta il mio stato d’animo e sento la necessità di trasferirla sul foglio. Tutte le mie opere hanno un denominatore comune: “la forza prorompente della fragilità”.
Nelle mie opere cerco di far emergere la forza del soggetto ( ad es. attraverso la venosità del corpo, la potenza dello sguardo…) ma anche la sua fragilità, attraverso piccole imperfezioni (ad es. rughe, nei, crepe...) cercando di coglierne la stessa intensità emotiva, la sua parte comune di umanità. Giocando sulla minuziosità dei dettagli e sui contrasti di luce ed ombra, cerco di trasmettere l’essenza di una persona sperando di essere sentita dallo spettatore e coinvolgerlo emotivamente. Le mie opere sono tutte eseguite a matita su carta.

Ho sempre avuto l’amore per l’arte, ho fatto le scuole d’arte, un corso di decorazione d’interni, di restauro, decoro mobili…ma solo nel 2014 si risveglia in me la voglia di riprendere in mano le matite, quando ritrovo alcuni vecchi ritratti, notando con stupore che avessi delle buone capacità.
Così ormai disegnare è un momento tutto mio che mi consente di staccare dalla quotidianità, e le difficoltà che incontro nel rappresentare i vari dettagli del ritrarre, assumono per me una funzione catartica, sono come una valvola di sfogo.
Arte è storia, bellezza, armonia, la voglia di comunicare, di emozionare… di sognare ad occhi aperti.
Il mio più bel ricordo sicuramente è un corso di ritratto che ho organizzato tempo fa. Le persone che si sono iscritte ci hanno messo una tale passione e impegno che sono stati due giorni di workshop indimenticabili: la dimostrazione che l’arte unisce.
Le sue opere, rigorosamente realizzate a matita su carta, sono spettacolari, sia per la precisione del tratto che per l'intensità espressiva.
Ha partecipato con successo a varie mostre e concorsi. Nel 2018 vincitrice del Premio Marchionni per la sezione grafica e del concorso Il piacere dell'Arte, sezione realismo.

Le mie opere nascono da un’immagine fotografica, mia o di un eccellente fotografo, che in quel momento mi colpisce perché rappresenta il mio stato d’animo e sento la necessità di trasferirla sul foglio. Tutte le mie opere hanno un denominatore comune: “la forza prorompente della fragilità”.
Nelle mie opere cerco di far emergere la forza del soggetto ( ad es. attraverso la venosità del corpo, la potenza dello sguardo…) ma anche la sua fragilità, attraverso piccole imperfezioni (ad es. rughe, nei, crepe...) cercando di coglierne la stessa intensità emotiva, la sua parte comune di umanità. Giocando sulla minuziosità dei dettagli e sui contrasti di luce ed ombra, cerco di trasmettere l’essenza di una persona sperando di essere sentita dallo spettatore e coinvolgerlo emotivamente. Le mie opere sono tutte eseguite a matita su carta.

Ho sempre avuto l’amore per l’arte, ho fatto le scuole d’arte, un corso di decorazione d’interni, di restauro, decoro mobili…ma solo nel 2014 si risveglia in me la voglia di riprendere in mano le matite, quando ritrovo alcuni vecchi ritratti, notando con stupore che avessi delle buone capacità.
Così ormai disegnare è un momento tutto mio che mi consente di staccare dalla quotidianità, e le difficoltà che incontro nel rappresentare i vari dettagli del ritrarre, assumono per me una funzione catartica, sono come una valvola di sfogo.
Arte è storia, bellezza, armonia, la voglia di comunicare, di emozionare… di sognare ad occhi aperti.
Il mio più bel ricordo sicuramente è un corso di ritratto che ho organizzato tempo fa. Le persone che si sono iscritte ci hanno messo una tale passione e impegno che sono stati due giorni di workshop indimenticabili: la dimostrazione che l’arte unisce.